La notizia ha fatto il giro del mondo: gli sviluppatori terzi sono in grado di leggere le nostre email su Gmail. Il consenso per la lettura deve essere esplicito ma generalmente siamo noi stessi a fornirlo.
Hai mai utilizzato un servizio online che ti consente di effettuare il login attraverso l’account di Google? Raramente leggiamo a quali dati queste app sono in grado di accedere, anche se molto spesso (come in questo caso) può trattarsi di dati sensibili.
La difesa di Google
La notizia secondo cui gli sviluppatori terzi sarebbero in grado di leggere i nostri messaggi di posta è stata diffusa dal “Wall Street Journal“.
La risposta di Google non si è di certo fatta attendere. Il colossale motore di ricerca ha infatti precisato che il consenso viene fornito solo dopo una procedura di verifica che include:
- Il controllo preciso dell’identità dello sviluppatore.
- Un controllo delle politiche sulla privacy da parte dell’app.
- E per finire, un controllo relativo al tipo di dato richiesto e alla coerenza di questo dato con quelle che sono le funzioni dell’app.
Insomma, mamma Google non ha smentito la cosa ma ha cercato di rassicurare i suoi utenti. Cosa alquanto difficile considerando gli ultimi fattacci che hanno coinvolto Facebook in uno scandalo mediatico non indifferente.
I nostri dati sono diventati una merce di scambio
Questa è l’ennessima prova che i nostri dati sono un merce preziosa. I colossi dell’informatica ne hanno bisogno, li bramano e senza quest’ultimi non riuscirebbero ad andare avanti.
Facebook e Google sono aziende private: non svolgono un servizio pubblico. Per quale motivo un’azienda dovrebbe consentirci di utilizzare uno strumento in modo totalmente gratuito?
Mantenere online piattaforme così complesse ha un costo non indifferente e se ad oggi possiamo utilizzarle in modo gratuito è perché le stiamo pagando attraverso i dati che forniamo ogni giorno.
Ogni click, ogni messaggio, ogni reazione ad un determinato contenuto è decisiva per la nostra profilazione. Google è la fidanzata perfetta: ci conosce meglio di chiunque altro e sà ciò di cui abbiamo bisogno.
La nostra privacy è importante
Nessuna azienda privata avrà mai a cuore la nostra privacy. La tendenza ha tralasciare aspetti vitali della nostra presenza online ci ha portato a svendere i nostri dati. Una presa di coscienza è diventata necessaria. Dobbiamo essere consci che ogni volta che ci viene data la possibilità di usufruire di un servizio online gratuitamente, molto probabilmente stiamo pagando attraverso i nostri stessi dati.
Forse è arrivato il momento di fare un passo indietro e di leggere quelle noiosissime privacy policy che ci vengono proprinate durante la fase di registrazione.